Come tutti i comportamenti alimentari anomali, classificati come disturbi alimentari psicogeni, le cause possono essere diverse.
I fattori scatenanti del Binge Eating sono variabili, anche se è vero che in certi casi vi sia una predisposizione genetica.
In ogni caso la ris0luzione del problema, di cui il soggetto deve prendere coscienza, è possibile, ma è necessaria grande forza di volontà e soprattutto affidarsi a figure specializzate e preparate, pronte e cooperare insieme per il benessere del paziente.
Partiamo dal presupposto che il BED si manifesta per il 30% con un’obesità importante e proprio questa caratteristica fisica, raggiunta tramite abbuffate compulsive, quindi perdita del controllo del cibo senza metodi di compensazione, come vomito indotto o far uso di lassativi, fà si che accenda nel soggetto quella miccia che lo spinge a richiedere aiuto per cominciare la strada che lo porterà verso la guarigione.
Consideriamo che coloro che sono affetti da Binge Eating ignorano, inizialmente, di avere un disturbo alimentare vero e proprio, per questo arrivano dal medico specialista, che possa essere un nutrizionista o uno psicoterapeuta con il quesito che li affligge “Seguo una dieta ma non scendo nemmeno un kg, come è possibile?”
Questo è il primo passo per poter intraprendere un percorso di guarigione che porterà il paziente anche alla consapevolezza di quello che è il suo reale problema e quindi lavorare più a fondo e capire effettivamente quali sono i disagi all’origine.
Il Binge può insorgere per una mancata accettazione di se stessi, depressione, disagi nel relazionarsi con gli altri, e molti altri fattori a seconda dell’entourage con cui il soggetto si trova a rapportarsi.
Molto spesso anche l’ambiente sportivo può incidere sul manifestarsi di questo disturbo alimentare, prendiamo il caso di ballerine che devono rispondere a determinati canoni estetitici, oppure altri atleti che necessitano di una certa forma muscolare: chi per un modo o chi per un altro, l’approccio al cibo comincerà ad essere un’ossessione o un rifugio e prima che se ne possa accorgere, si trasformerà in gesti incosulti e incontrollati che partiranno, non da una necessità fisica, ma esclusivamente da un interruttore mentale.
Mangiare e mangiare, passare dal dolce al salato o ingerire più cibi insieme, presi anche direttamente dal congelatore, abbuffarsi senza controllo e senza avere il senso di fame o del gusto, sono alcuni comportamenti del Binge Eating.
Persone che si richiudono in se stesse e che arrivano ad avere l’armadio pieno di cibo, anzichè vestiti, persone che si vergognano del gesto compulsivo che stanno commettendo, ma che nel momento in cui agiscono, anche per un solo istante, si sentono come in pace e appagati e soddisfatti, per poi cadere, subito dopo, in una fase down di disprezzo e di non amore per sè stessi.
Un circolo vizioso, un meccanismo distruttivo che però può essere interrotto, sanato e debellato totalmente grazie al supporto di medici specialisti impegnati a lavorare in team per ridare a queste persone ancora la voglia di vivere e ritrovare il corretto rapporto col cibo.